MotoGP, Zarco passa alla M1 2017 e ringrazia Rossi per le frecciatine
Esaustiva e appassionante l’intervista che Johann Zarco ha rilasciato in questi giorni ai giornalisti francesi de L’Equipe, le sue parole ci dicono molto sul suo futuro come pilota e sul suo rapporto con gli altri colleghi. Non sono mancate infatti apprezzamenti anche nei confronti di Valentino Rossi, ma procediamo per ordine.
Johann Zarco ha scelto la sua femmina
E’ l’unica femme (femmina) che ora gli ha rubato il cuore. Queste le parole di Zarco a l’Equipe riferite alla moto, la sua grande passione. Reduce da un’annata strepitosa, nella quale ha superato anche i colleghi ufficiali della Yamaha, ora il francese guarda avanti nel suo futuro e a chi gli rinfaccia che con la M1 è tutto più facile, mentre con la M1 2017 le cose cambierebbero notevolmente, Zarco taglia corto e svela il retroscena a sorpresa, da questo anno correrà proprio con la M1 2017.
Nessuna paura dunque per Zarco, la moto problematica, come è stata ribattezzata dagli appassionati, non lo spaventa. “Il team Tech3 è il team satellite Yamaha che corre sempre con la moto dell’anno precedente, quindi correrò con la M1 2017. Se hai l’intelligenza e la capacità di sfruttarla al meglio non potrai essere lontano dai primi tre posti della classifica mondiale, e questo sarà il mio obiettivo.” Queste le parole del pilota in merito alla nuova moto che si appresta a cavalcare.
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Zarco vs Rossi, amore e odio?
Non mancano poi parole tutte da interpretare nei confronti di Valentino Rossi. Che tra i due ci sia anche qualche attrito è cosa nota, dato che Rossi aveva accusato il francese di essere un pilota troppo aggressivo, accostandolo addirittura a Verstappen per questa sua caratteristica poco gradita al pesarese. Zarco però incassa con disinvoltura e ringrazia l’illustre collega: “Quello che ha detto ha avuto ripercussioni perché non appena Rossi parla, tutti ascoltano. È lui che rende famosi gli altri. Ogni volta che ha parlato di me nel bene e nel male, ha costruito la mia notorietà”. Vedremo se quest’anno il pilota ripeterà le prestazioni ottenute nell’anno appena trascorso. I presupposti ci sono tutti.

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