Le auto connesse saranno 300 milioni nel 2025, ma ora urge cyberprotezione

Autore:
Ermelinda Gallo
  • Social Media Manager

Numeri in crescente aumento per quanto riguarda le auto connesse, le previsioni parlano chiaro, entro il 2025 di saranno 300 milioni di vetture dotate di rete LAN wireless e accesso a Internet per la condivisione di dati così da essere connessi con altre auto fornite della stessa tecnologia. Con tale prospettiva però un’altra preoccupazione avanza, quella relativa agli attacchi informatici.

Auto connesse, serve la cyberprotezione

Con questa nuova tecnologia ormai in atto (i numeri del 2016 parlano di 37 milioni di auto connesse) e sempre crescente, la nuova frontiera che le grandi aziende devono percorrere per garantire la massima sicurezza ai consumatori, è la cyberprotezione, un sistema di sicurezza informatica atto ad assicurare il corretto funzionamento di queste auto connesse ad internet, così da evitare attacchi informati che possano mettere a rischio il corretto svolgimento del traffico e quindi la salute del guidatore e di tutti coloro che lo circondano dentro e fuori dall’auto.

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Sono già al lavoro Fortinet e Renesas, due aziende leader del settore, per mettere a punto un prototipo atto a preservare le auto connesse dai rischi su elencati, presenti attualmente nella rete internet. Del resto, gli episodi parlano chiaro, e fanno della cyberprotezione un elemento prioritario in questo settore. Ricordiamo ad esempio l’attacco hacker cui fu sottoposta la Jeep Cherokee del 2015, oppure quello al bus CAN di Tesla Model S, che ha interferito con freni dell’auto, chiusura porte e computer di bordo per 12 miglia.

Presentata a tal proposito al CES di Las Vegas la tecnologia Fortinet Security Fabric in esecuzione su SoC R-Car H3, dai due produttori succitati, una tecnologia che dovrebbe garantire nuovi passi in avanti verso la sicurezza delle auto connesse. Insomma, massima priorità alla cyberprotezione per garantire la sicurezza necessaria ad una tecnologia che è destinata a crescere esponenzialmente nei prossimi anni, ma che nonostante tutto non gode ancora di grandi favori, visto l’enorme scetticismo che ancora regna tra coloro che non sono principali protagonisti di questo mercato in espansione.


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