La guida autonoma salverà mezzo milione di vite all’anno, ma i dubbi rimangono
Con la tecnologia sempre più predominante in tutti i settori del nostro tempo, anche quello dei motori si avvia alla sua rivoluzione. Le auto a guida autonoma sono la nuova frontiera tracciata dalle aziende, dalle grandi alle piccole.
Guida autonoma, la strada verso il futuro è tracciata
Un giro di affari enorme stimato in 7 trilioni di dollari secondo uno studio commissionato da Intel, già 71 miliardi di euro spesi ad oggi per i vari progetti che le tante aziende (ben 263, tra grandi e piccole) stanno portando avanti. Il numero però che più ci piace è quello riguardante le vite che potranno essere salvate. Secondo uno studio, gli incidenti caleranno a tal punto da salvare oltre mezzo milione di vite l’anno in tutto il mondo. Questo naturalmente quando le auto a guida autonoma saranno effettivamente e perfettamente connesse con la realtà che le circonda.
In sintesi, la domanda che ora tutti si pongono è: quando sarà possibile tutto questo? Quanto tempo ci vorrà per vedere realmente queste auto a guida autonoma attraversare le nostre strade in perfetta sicurezza? Secondo Forbes entro il 2020 ci saranno 10 milioni di auto robot, un numero però decisamente basso se si pensa che le auto in circolazione sono quasi un miliardo e mezzo. Entro il 2040 la percentuale di auto autonome dovrebbe salire notevolmente, portando a circa 100 milioni di auto autonome su strada.
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Guida autonoma, i dubbi rimangono
Ad ogni modo, al di là della macchina in sé, il grande quesito ed il grosso del lavoro che si dovrà mettere a punto riguarderà le strade che faranno da scenografia a tali macchine robot. Insomma, ricreare un ambiente a misura di smart non sarà certo facile. Connessione 5G per le auto, che dovranno quindi interagire e scambiare dati tra loro, questo è uno dei punti fondamentali per arrivare alla guida autonoma. Ma non è tutto, anche la segnaletica stradale dovrà essere in qualche modo interattiva. In Australia già si stanno attrezzando con il semaforo intelligente.
Forti dubbi permangono sul come gestire l’enorme mole di dati che tali auto portano con sé, con mappature, scansioni e aggiornamenti sempre in costante aumento per permettere al machine learning di adattarsi sempre ad ogni situazione. Tale sistema però ha un consumo in termini di Giga che sembra spaventare molti. Infine, c’è sempre da capire in che modo l’uomo potrà interagire con una tale tecnologia e se quest’ultima sarà davvero in grado di leggere e prevedere l’imprevedibilità umana. Insomma, tanti robot che dialogano tra loro su strada scambiandosi informazioni controllate da un cervellone elettronico su internet non è così difficile da immaginare. Ma cosa succederò quando queste macchine dovranno interagire con un’auto guidata dall’uomo? Ai posteri l’ardua sentenza.

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