Huawei, grandi risultati anche con la guida autonoma, ecco RoadReader

Ermelinda Gallo
  • Social Media Manager
26/03/2018

Machine learning a tutto spiano, Huawei punta dritto alla sua intelligenza artificiale, tecnologia resa già celebre dal successo del Mate 10 Pro, interessanti passi avanti anche per quanto riguarda la guida autonoma. L’azienda cinese sta dimostrando di poter competere con i colossi del settore nel self driving car.

Huawei non scherza, a gamba tesa sulla guida autonoma

Intervento a gamba tesa di Huawei nel mondo della guida autonoma, grazie alla tecnologia ribattezzata RoadReader, l’azienda asiatica ha dimostrato che è la sua intelligenza artificiale può competere con i big del settore, ecco la prima auto guidata da uno smartphone. Il prodigioso Kirin 970 sembra ormai non avere più limiti, il super cervellone elettronico è in grado di conoscere un numero sempre più impressionante di oggetti, così da vedere cosa c’è intorno a lui e adattarsi alla guida in base all’ambiente che lo circonda. Insomma, proprio quello che dovrebbe fare l’auto a guida autonoma.

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La differenza sostanziale però, secondo Huawei, è che il suo machine learning non solo individua gli oggetti come fanno anche le altre auto a guida autonoma, ma addirittura li riconosce. In questo modo, non solo è in grado di evitarli, ma di effettuare una analisi ancora più approfondita dell’ambiente che lo circonda, così da scongiurare qualsiasi tipo di imprevisto.

L’esperimento RoadReader ha trasformato una Porsche Panamera in un’auto intelligente a guida autonoma. L’auto distingue tra un cane e un gatto, o una palla e una bicicletta, giusto per fare un esempio, così da prendere la linea di azione più appropriata all’oggetto rilevato. La tecnologia proposta da Huawei potrebbe quindi essere davvero rivoluzionaria e dare una linfa ad un settore che, negli ultimissimi giorni, si è un attimo fermato per una attenta riflessione dopo quanto accaduto in Arizona.


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Huawei e guida autonoma, grandi risultati per RoadReader

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