Guida autonoma, la tecnologia c’è già, ma il problema è l’etica
Interessanti le affermazioni rilasciate dai ricercatori del dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano in merito alla guida autonoma, o meglio alla tecnologia che c’è dietro. A quanto pare, al di là degli evidenti perfezionamenti che si potranno attuare, il grande problema che al momento impedisce la commercializzazione di auto self driving è etico.
Guida autonoma, la legge morale
C’è una legge morale cui si deve dar conto quando la tecnologia entra a gamba tesa nel nostro quotidiano. Sempre più spesso si è avuta l’impressione che, al di là dei possibili miglioramenti in merito alla sicurezza, tutta la rivoluzione operata intorno al mondo dei motori con la guida autonoma, sia una legge di mercato che vuole promuovere a tutti i costi questa novità per ricavarne ingenti somme di denaro. Ma a che punto siamo con la tecnologia?
Secondo i ricercatori del Politecnico di Milano, ormai la tecnologia è a buon punto, almeno per quanto riguarda il livello 3. Ricordiamo che sono 5 i livelli classificati per la guida autonoma, di cui gli ultimi due (4 e 5) sono quelli più avanzati e non ancora raggiunti (l’ultimo in particolare non necessita nemmeno di un supervisore a bordo). Il livello 0 è praticamente quello attuale delle nostre auto più tecnologiche. Poi ci sono il livello 1 e 2, nel primo caso la tecnologia offre un supporto come controllare lo sterzo e la velocità del veicolo. Il livello 2 invece può essere già considerato guida autonoma (non completa) con il computer che controlla parte dell’auto con il sostegno di un pilota.
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Guida autonoma, il livello 3 c’è già, ma…
Il livello 3 di guida autonoma si verifica invece quando il guidatore può lasciare il controllo del veicolo completamente al cervellone elettronico e subentrare solo all’occorrenza. Questo livello è già attualmente fattibile, anche se le infrastrutture che lo sorreggono sono ancora da perfezionare e soprattutto sono davvero poche. Immaginiamo infatti al momento sia impossibile vedere un’auto di livello 3 nei nostri centri urbani, ma anche quando le infrastrutture saranno pronte, sorge un problema etico.
Il professor Sabbioni del politecnico milanese ci spiega infatti che al momento è difficile prendersi la responsabilità su alcuni esempi da installare nell’algoritmo che piloterà la macchina e che dovrà scegliere tra diverse variabili. Ad esempio, quale scelta dovrà attuare l’auto quando si troverà di fronte un caso estremo, come quello di sterzare bruscamente per evitare un’ostacolo inevitabile? Poniamo che la frenata sia impossibile, dovrà quindi svoltare indirizzandosi verso un altro ostacolo? Quali ostacoli avranno la precedenza, saranno cioè considerati prioritari rispetto ad altri? Questioni etiche, e probabilmente giuridiche, alle quali la tecnologie potrebbe non riuscire mai a dare una risposta definitiva.

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