Gomma riciclata dai pneumatici, l’idea innovativa di ENEA e UNIBS
Una gomma riciclata dagli pneumatici potrebbe essere un’idea interessante. L’hanno messa a punto un gruppo di ricercatori di ENEA e dell’Università di Brescia. Capiamo meglio di cosa di tratta.

ENEA e l’Università degli Studi di Brescia hanno sviluppato un processo di riciclo rivoluzionario che combina scarti di acciaio e pneumatici a fine vita per ottenere una gomma riciclata adatta a nuove produzioni industriali. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Reinforced Plastics and Composites, una prestigiosa rivista internazionale.
Una simbiosi tra acciaio e gomma in Lombardia
Il progetto si basa su un’azione di simbiosi industriale tra i settori dell’acciaio e della gomma. La regione Lombardia, in particolare, è nota per la presenza di importanti produttori di acciaio e ingenti quantità di scorie da valorizzare. Ecco allora che il “Laboratorio Tecnologie per la sostenibilità” di ENEA, istituito presso l’Università degli Studi di Brescia (UNIBS), ha identificato possibili flussi sinergici tra aziende di settori diversi.
Un attento lavoro di ricerca e sviluppo che sta aprendo la strada a nuove opportunità di collaborazione e riciclo.
Gomma riciclata dagli pneumatici e dalle scorie di acciaio
Come è possibile ottenere una gomma riciclando pneumatici a fine vita e scorie di acciaio? Lo ha spiegato spiega Anna Gobetti, assegnista post-doc dell’Università di Brescia.
Attraverso un processo di lavorazione a freddo e senza l’uso di additivi, è stato possibile produrre fogli sottili di gomma riciclata con caratteristiche di compattezza e coesione. L’aggiunta di scorie di acciaio ha comportato poi una riduzione del coefficiente di attrito e un aumento della rigidezza. Inoltre, la presenza di ossido di ferro proveniente dalla scoria d’acciaio ha conferito proprietà magnetiche e una maggiore conducibilità termica al materiale, rendendolo adatto a diverse applicazioni.

Questo processo di riciclo sviluppato da ENEA e UNIBS permette di separare chimicamente lo zolfo presente nella gomma a fine vita utilizzando l’azione meccanica delle scorie di acciaio. Inoltre, si è riscontrata una riduzione del rilascio di elementi potenzialmente tossici come il cromo, il molibdeno e il vanadio, garantendo il rispetto dei limiti di legge.
Insomma, risultati decisamente incoraggianti che hanno aperto la strada alla formulazione di diverse tipologie di gomme riciclate in base alle specifiche applicazioni finali.
Per l’Italia una spinta verso un’economia più sostenibile
L’Italia utilizza annualmente circa 435.000 tonnellate di pneumatici, ma solo il 20% viene rigenerato per nuovi utilizzi nel settore della mobilità. La restante quota viene destinata a diversi scopi come il recupero energetico o il riciclo di materiale.
Per quanto riguarda invece l’acciaio, l’Italia genera scorie pari al 10-15% della produzione complessiva. Tuttavia, grazie alla ricerca condotta da ENEA e UNIBS, si sta aprendo la strada a una gestione più efficiente e sostenibile di questi materiali.
La gestione del fine vita degli pneumatici e delle scorie nere di acciaieria rappresenta una sfida importante per l’Italia, soprattutto alla luce degli obiettivi del Piano di azione per l’economia circolare dell’Unione Europea. Dunque, diviene fondamentale puntare sempre più sul recupero di materia, evitando lo spreco di risorse e riducendo l’impatto ambientale.
Integrazione tra diversi settori industriali
Questo approccio integrato tra settori diversi promuove la sinergia industriale e l’utilizzo ottimale delle risorse disponibili. L’introduzione di nuove applicazioni per la gomma riciclata (come tappetini per l’isolamento acustico o antivibranti) offre vantaggi sia dal punto di vista ambientale che economico.
Il progetto di riciclo della gomma derivata dagli scarti di pneumatici e acciaieria rappresenta una soluzione innovativa per affrontare la sfida del recupero di materia e la gestione sostenibile delle risorse. Tutto questo grazie alla collaborazione tra ENEA e l’Università di Brescia.