Come recuperare i punti della patente quando non hai rispettato la legge

Massimiliano Grimaldi
  • Direttore responsabile
21/05/2023

La patente a punti è stata introdotta nel 2003 con l’articolo 126-bis del Codice della Strada. Questo prevede che ad ogni autista venga attribuito un punteggio iniziale di 20 punti. A questo si possono togliere punti ogni volta che viene commessa un’infrazione e, una volta arrivato a zero, dovrà sostenere di nuovo gli esami per la patente. Ecco come funziona la procedura.

Patente di guida
Autore: andibreit/Pixabay

Quando viene commessa un’infrazione al Codice della Strada all’autista, vengono sottratti dei punti. Ciascun individuo in possesso di una patente parte da quota 20 punti, il massimo. Per recuperare quanto perso il trasgressore ha diverse possibilità, che variano anche in base al tipo di infrazione che ha commesso e della disponibilità di punti sulla patente.

Ad esempio, si possono seguire uno dei corsi organizzati dalle autoscuole o da centri autorizzati dal Ministero.

  • I titolari di patente A e B, possono seguire un corso di 12 ore che permette il recupero di 6 punti
  • I titolari di patente C, D, CE, DE, KA e KB, possono seguire un corso della durata di 18 ore che permette di recuperare 9 punti
  • I possessori di CQC possono seguire un corso di 20 ore che permette di recuperare 20 punti.

Naturalmente questi corsi hanno delle regole che ne determinano la validità ai fini del recupero dei punti persi.

Per le patenti A e B, ad esempio, i corsi devono essere svolti in un tempo complessivo non superiore a due settimane consecutive. Ogni lezione non può durare più di due ore giornaliere e non possono partecipare più di 25 iscritti.

Non sono, ovviamente, ammessi corsi online o in videoconferenza e, al momento dell’iscrizione, è necessario mostrare la patente di guida.

Il recupero automatico dei punti della patente

Recupero dei punti della patente
Autore: why kei/Unsplash

Secondo la normativa del Codice della Strada, in caso che il numero di punti sulla patente sia ridotto ma non azzerato, l’assenza di infrazioni per due anni determina l’attribuzione del punteggio iniziale.

Per chi ha una patente con almeno 20 punti, il periodo di due anni senza violazione comporta l’attribuzione di un credito di 2 punti cumulabili fino a un massimo di 10. Questo, salvo infrazioni, porterebbe la patente a un totale di 30 punti.

Patente a punti: casi particolari

Esistono dei casi particolari per la gestione dei punti della patente che, per ovvie ragioni, hanno una regolamentazione diversa.

Il primo riguarda i neopatentati che, avendo conseguito la patente da meno di tre anni, vedranno raddoppiati il numero di punti decurtati per ogni infrazione commessa.

Il secondo caso particolare riguarda più infrazioni commesse contemporaneamente. In questa situazione il numero massimo di punti che può essere decurtato è di 15. A meno che non si tratti di infrazioni che prevedano il ritiro della patente.

Infine l’ultima eccezione riguarda le patenti di guida straniere che non sono sottoposte alla regola dei “punti” di cui sopra.

Tuttavia per i guidatori con patenti straniere, in caso di infrazioni scatta in automatico il divieto di guida in Italia per un periodo che va dai sei mesi e i due anni. In più in caso di infrazioni che superano il totale dei 20 punti il periodo di fermo può arrivare massimo a tre anni.