Auto elettriche? I primi insoddisfatti sono i proprietari

Autore:
Andrea Proietti

Cala l’interesse degli italiani verso le auto elettriche. Anzi, in realtà non c’è mai stato. Ma a sorprendere è il fatto che è insoddisfatto anche chi una e-car già ce l’ha. Come mai?

Auto elettriche, adesso se ne lamentano i proprietari
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La cosa non sorprende purtroppo più di tanto. In Italia cala la soddisfazione di chi acquista una vettura elettrica. In fondo qui da noi il mercato delle auto alimentate a batteria non ha avuto mai un grosso riscontro rispetto a ciò che accade in altri Paesi. Soprattutto in Europa. Ma perché questo poco amore verso le e-car?

Lo studio portato avanti da Pwc è stato presentato a Milano all’evento AutomoMotive.Lab Plug. Ironia della sorte, mentre si sciorinavano dati non proprio positivi sui modelli elettrici, venivano presentati alcuni modelli tra gli ultimi in arrivo. L’e-scooter Bmw CE 04, il van Ford E-Transit, i quadricicli Microlino e Xev Yoyo e le auto Byd Atto 3, Kia EV6 e Nissan X-Trail e-Power facevano bella mostra con la possibilità anche di effettuare test.

Cuore del convengo ‘Mobilità elettrica, oggi per domani’ era una fotografia su questo mondo che è in evoluzione ma che vive anche diversi problemi.

La stessa Pwc ha sottolineato proprio come l’Italia insieme alla Spagna rappresenti il fanalino di coda per quanto riguarda la transizione verso l’elettrico. Qualche dato? A marzo di quest’anno la quota di autovetture Bev e ibride plug-in dai noi si è fermata all’8,2% a differenza del 19,8% della Germania, il 24,1 della Francia e il 26,7 del Regno Unito.

Auto elettriche, problema strutturale

Problemi strutturali, le lamentele in tal senso non mancano
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Innanzitutto, il prezzo iniziale rappresenta un ostacolo. Poi l’offerta del prodotto che è limitata e anche poco competitiva sui segmenti delle utilitarie e city car. Poi la questione legata alla ricarica della batteria. Il territorio nazionale non è strutturato ancora in modo da dare possibilità di ricarica in più punti e stazioni apposite.

Eppure ci sono molti italiani che hanno acquistato elettrico ma loro soddisfazione è in calo. Perché? Un motivo su tutti c’è ed è riconducibile alla gestione, definitiva insoddisfacente, del processo di installazione dei sistemi di ricarica domestica.

La questione delle infrastrutture è cruciale e rischia di non mettere l’Italia e gli italiani al passo con gli Stati europei ma anche a livello mondiale che invece possono sfruttare possibilità e incentivi. Pwc sottolinea inoltre come il nostro sia un Paese appassionato di auto: tuttavia devono essere superati quegli ostacoli che determinano lo scarso apprezzamento.

In fondo la decarbonizzazione è un tema che riguarda l’intero pianeta, le auto elettriche possono dare un grande segnale in questo senso. Così che anche quei Paesi che credono poco nell’elettrico possano invece cambiare passo e impostare la rotta verso le e-car.

C’è chi afferma che l’elettrico può provocare una perdita di posti di lavoro. Secondo alcuni studi invece è esattamente il contrario. Si è sentito parlare del 2035 come termine ultimo per la svolta dell’elettrico ma già dal 2030 le aziende produttrici dovranno ridurre del 55% le emissioni.

Tuttavia questi valori potranno essere raggiunti soltanto nel caso in cui il parco macchine circolante sarà costituito per la maggior parte da auto elettriche.